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Compiti scolastici: 8 consigli per trasformare un dovere in una opportunità

“non ho voglia!” “non so cosa scrivere”, “non mi viene in mente niente!”, “è troppo lungoooo… non finirò mai!”


E’ capitato almeno una volta a ognuno di noi di dover affrontare l’opposizione del proprio figlio e cercare di convincerlo che i compiti da svolgere a casa sono un’attività utile soprattutto per lui.


I compiti scolastici rappresentano uno strumento utile a consolidare gli apprendimenti, a responsabilizzarsi e a stimolare l’autodisciplina.


È importante che i bambini si sentano protagonisti attivi nello svolgimento dei compiti e l’intervento continuo dei genitori può andare a loro discapito perché:

- ostacola la possibilità di mettere alla prova il proprio impegno

- non permette di verificare le proprie capacità in autonomia,

- l’apprendimento passa attraverso tentativi ed errori


E se dimostrano di avere difficoltà nel sapersi organizzare e ad essere autonomi?

Possiamo accompagnare i bambini verso tali conquiste, aiutandoli ad arrivare da soli alle risposte che stanno cercando e a trovare le proprie modalità per trarre beneficio dallo studio.

Un atteggiamento di presenza, pazienza e accoglienza verso le loro richieste di aiuto, può abituarli a un modo e a un ritmo di studio che li rende sicuri a autonomi.

Se noi adulti notiamo che i bambini non hanno stimoli sufficienti o sono difficoltà, cerchiamo di non avere paura nel stargli vicino ed aiutarli: se si fanno insieme, si fa prima e con la simpatica mediazione di un adulto si impara molto meglio.


Ecco i miei consigli pratici per creare una routine che favorisce lo svolgimento dei compiti in serenità e per uscire indenni dai pomeriggi sui libri e far tornare ai figli l’amore per l’apprendimento:


1. Stabilisci insieme a tuo figlio l’ora dei compiti. Alcuni bambini preferiscono fare subito i compiti, altri invece sono stanchi e se dopo aver mangiato si mettono sui libri le teste ciondolano o gli occhietti si chiudono. A volte è utile posticipare i compiti al tardo pomeriggio, lasciando al bambino il tempo di riposare, giocare etc; Cosa penseresti se tornato a casa da una lunga giornata di lavoro qualcuno ti dicesse: “Tieni, qui ci sono tutte le cartelle per domani, mangia veloce e poi ricomincia, cosi domani sei più libero”. Stabilite in modo chiaro, e con i più grandi anche condiviso, un orario fisso da dedicare ai compiti e allo studio.


2. Rendi i compiti più interessanti: sappiamo bene come a volte certi esercizi siano noiosi. Avere un adulto che mostra come rendere il tutto più interessante ha la sua grande utilità. Per esempio raccontare la storia degli egizi in modo entusiasmante, con gesti e cambi di voce, andando a leggerla sul libro in ultima battuta. I verbi o le ripetizioni delle tabelline sono più divertenti se vengono cantati o storpiati con dei suoni particolari della voce. Puoi provare a trasformare l’esercizio: quando si tratta di risolvere problemi di matematica ( se nel problema X sta contando le mele della nonna, forse è utile che andiamo insieme dal fruttivendolo o prendiamo la frutta in casa e la contiamo davvero). Lo studio dei versi o delle tabelline, ad esempio, è possibile farlo in movimento, giocando a palla o mentre si prepara l’impasto per la pizza etc.


3. Non pretendere: a volte si ha l’esigenza di avere figli perfetti, che abbiano ottimi voti.

I bambini desiderano imparare a modo loro e con i loro tempi e noi adulti per aiutarli a mantenere vive queste loro caratteristiche naturali, cerchiamo di fare il possibile per non trasmettergli l’importanza del voto. È importante mantenersi neutrali e ridimensionare la “pressione” legata ai voti e alla scuola in sé perché, come sappiamo con l’esperienza personale, le lezioni più importanti le impariamo dalla vita.


4. Alterna momenti di studio a momenti di gioco. I giochi di movimento, possibilmente all’aria aperta, sono molto importanti perché fanno bene al corpo e alla psiche, aiutano a scaricare le tensioni accumulate e ricaricano le energie. La loro mente si rinfresca, le energie si riprendono e dopo è possibile andare avanti con i compiti. Possiamo offrire ai bambini diversi modi di fare delle pause come: alzarsi ogni tanto, prendere da bere, mangiare qualcosa, andare in bagno, oppure fare pause restando seduti e chiacchierare di altro.


5. Stimola fin da piccoli la lettura e salvaguarda l’amore per i libri nei più grandi: se hai alcuni libri da leggere, crea insieme a tuo figlio/a uno spazio comune, dopo pranzo, prima di fare il bagno, prima di cena, per la lettura dove ciascuno di voi ha il proprio libro da leggere, l’esempio è sempre lo strumento più utile a tuo favore.


6. Crea un ambiente calmo e ordinato utile alla concentrazione: la televisione deve essere spenta, la confusione e le distrazioni vanno impedite o limitate.


7. Evita di correggere e criticare: le “correzioni” vanno fatte a scuola ed è importante rinforzare i successi e gratificare l’impegno. Devono sentirsi liberi di poter dire: «Non ci riesco, ho bisogno d’aiuto» senza temere la reazione adulta. E' sempre importante accogliere le emozioni e gli stadi d’animo dei bambini:

Se diciamo frasi come “devi fare i compiti”, “devi finire entro un’ora” ,“dai mettiti qui su… io adesso devo andare di là, vedrai che ti viene in mente qualcosa da scrivere”, “dai che ci metti un attimo”, “io non so perché devi fare cosi” non li accompagniamo nel loro momento di difficoltà.

Proviamo a sederci al loro fianco e a dire:

“Dimmi tutto…”, “Oh mannaggia… davvero?... è così difficile?, “mmmhh e certo, se non lo hai mai fatto e non hai voglia… va bene… chissà se ce la faremo con un compito così lungo e difficile? Vediamo insieme cosa chiede di fare..”.


8. Cura le ore di sonno: è difficile per un bambino e per un ragazzo impegnarsi nello studio se dorme sei o sette ore per notte. Il tempo del riposo notturno è per favorire la concentrazione e la riuscita nei compiti.


Questi consigli ti aiuteranno a dare a tuo figlio il sostegno emotivo di cui ha bisogno, contribuendo a sviluppare in lui il senso di responsabilità e la capacità di concentrarsi per realizzare i compiti in autonomia.

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