top of page

L'impatto inaspettato dell'alluvione 2023 in Romagna sul mare e la vita marina

Aggiornamento: 28 gen

Il 16 maggio 2023 la Romagna è stata oggetto di uno degli eventi naturali più disastrosi che questa regione abbia mai fronteggiato.

Sono bastate poche ore per spazzar via abitazioni, industrie e mettere in grande difficoltà migliaia di persone.😓

Qualche giorno dopo la furia delle acque, si è verificata una anomala moria di pesci in alcuni tratti di canali e fiumi; in queste zone l’acqua ha assunto colorazioni che hanno richiamato l’attenzione di abitanti e forze dell’ordine.


Quali sono state le cause di questa situazione?


Come ben sappiamo, i pesci hanno bisogno di OSSIGENO per poter respirare:

dove trovano questo ossigeno? nell’aria? nell’acqua?

Nell’ACQUA!

Se dovesse diminuire la quantità di ossigeno disciolto in acqua, i pesci e tutti gli abitanti del mare si troverebbero in difficoltà e potrebbero persino arrivare alla morte, come si è verificato in questo caso.


Possiamo ora porci un’altra domanda però:

perché, in conseguenza all’alluvione, è diminuito l’ossigeno nell’acqua?


Potrebbe non sembrare così intuitivo, ma la causa di questa diminuzione di ossigeno è dovuta a specie vegetali: in seguito all’esondazione dei fiumi, l’incremento di ‘materiale organico’ (e poi diremo meglio di cosa si tratta) ha determinato una forte riduzione di ossigeno disponibile.

… ma non finisce quì


Si è verificata una colorazione anomala delle acque, questo episodio è stato causato dalla degradazione della materia organica e da condizioni climatiche che hanno favorito la fioritura di alghe e batteri (non dannosi per l’uomo).



Queste conseguenze dell’alluvione sono però strettamente collegate con le attività dell’uomo: l’attività agricola richiede che i campi vengano fertilizzati per permettere una migliore riuscita del raccolto, i Fertilizzanti però non restano solo nel terreno dove vengono sparsi, ma raggiungono anche le acque e qui continuano a “svolgere il loro lavoro”.


Ecco che il cerchio si chiude: i fertilizzanti favoriscono la nascita di piante/alghe anche all’interno delle acque, questo materiale organico è il responsabile della diminuzione di ossigeno, ossigeno vitale per i pesci che quindi rischiano di non riuscir più a vivere in quelle condizioni di stress.


Facciamo un passo indietro e spieghiamo meglio cosa sia il materiale organico che si è accumulato in conseguenza all’alluvione.

La forza dell’acqua 🌀 ha portato con sé tutto quello che ha trovato sul suo percorso: oggetti di grandi dimensioni, di piccole dimensioni, piante, tutto quello che poteva essere trasportato.

Una volta che la corrente si è fermata, tutto questo materiale è andato a depositarsi, l’accumulo di piante, erba, terra ed animali ha fatto sì che nelle acque si venisse a trovare molta materia che sarebbe andata incontro a degradazione.

Qualsiasi specie vegetale per degradarsi ha bisogno di una molecola ben precisa: L’OSSIGENO🌬️!

Tutta questa improvvisa domanda di ossigeno ha causato la morte di pesci e specie marine che vivono grazie alla presenza di OSSIGENO nell’acqua.


La situazione che si è venuta a creare ha causato anche la proliferazione di alghe 🌿e batteri 🦠 “speciali”, ovvero organismi che vivono in ambienti in cui l’ossigeno è carente e vi è un’abbondante quantità di nutrienti.

Questi batteri hanno una colorazione particolare: sono rosso-porpora, ecco perché è avvenuta una variazione di colore delle acque di fiumi e torrenti.




Batterio fam. ‘Chromaticee’ Alga ‘Euglena Sanguinea’


Proviamo a riassumere quindi quali sono state le cause di moria e colorazioni anomale:

  1. incremento di materiale organico trasportato dai corsi d’acqua esondati

  2. decomposizione del materiale organico e conseguente diminuzione di ossigeno nelle acque

  3. proliferazione di batteri ed alghe


L’utilizzo abbondante di fertilizzanti è una causa che comprende tutte le altre cause, lo spargimento di liquami e fertilizzanti creati in laboratorio (sintetizzati, artificiali) è un problema che coinvolge il nostro territorio da anni, non solo in occasioni di calamità naturali come quella che la Romagna ha vissuto.


Cosa possiamo fare noi?

In questo caso non abbiamo molto potere, possiamo ricordarci nel futuro di non abbondare nella coltivazione del nostro orto, dei nostri fiori o, perchè no, del nostro terreno agricolo.

La terra non ha bisogno di esagerate quantità di concime, una buona parte infatti potrebbe raggiungere le falde acquifere ed inquinare le acque che poi si riversano nel mare, innescando tutte le conseguenze di cui abbiamo parlato.


ESPERIMENTO: L’esperimento potrebbe consistere nel piantare 3 piccole piantine/fiorellini (tutti della stessa specie) in 3 diversi vasi, in un vaso non aggiungere fertilizzante (sarà quindi il ‘bianco’ dell’esperimento) mentre negli altri due aggiungere fertilizzante in quantità differenti ed esporre i tre vasi alle stesse condizioni (luce, temperatura, acqua).

L'obiettivo è quello di osservare quotidianamente i 3 vasi ed annotare le differenze fino a concludere quale delle tre piante/fiori crescono con più velocità e se la quantità di fertilizzante influenza la crescita.

Si crea quindi un vero e proprio esperimento scientifico e si chiede di applicare il metodo scientifico per la realizzazione di esso.


Se ti va, prova anche tu ad applicare il metodo scientifico nell’esperimento proposto!

Se hai dubbi o vuoi saperne di più, contattaci.



Fonte immagini da articoli di ARPAE


78 visualizzazioni0 commenti

Post recenti

Mostra tutti
bottom of page