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Immagine del redattoreCAMILLA SIGNIFREDI

Oro nero: una grande risorsa e un grande danno

Hai mai visto il film La gabbianella e il gatto? Ti ricordi cosa succede all’inizio del film? Beh, se non te lo ricordi o non lo hai mai visto, te lo racconto io.


All’inizio del film, a seguito di una forte burrasca, una motovedetta si scontra con una petroliera, causando una fuoriuscita di petrolio in mare. In seguito, arrivano alcuni gabbiani che vogliono cibarsi proprio in un punto vicino al disastro appena successo. Una di esse, con in grembo un piccolino, finisce bloccata nel petrolio. Riesce con fatica a eliminarne un po’ immergendosi in profondità nel mare e

riprendendo il volo. I danni però sono già molti e la povera gabbiana, dopo un breve volo, depone il suo uovo e muore. Da questo punto ha inizio la storia, che ti consiglio di guardare se non hai mai visto.



Perché ti ho detto tutto questo?


Perché il petrolio, anche noto come oro nero, può essere una grande risorsa per l’uomo, ma anche un enorme danno per lui e per tutti gli organismi viventi.


Andiamo con ordine e iniziamo a capire cos’è il petrolio.


È una miscela liquida di vari idrocarburi e si trova nei giacimenti negli strati superiori della crosta terrestre. La sua composizione è formata all’85% da carbonio, 13% idrogeno e per il 2% da altri elementi (zolfo, azoto e ossigeno).

Si dice greggio il petrolio che non ha subito lavorazione e quindi quello che noi troviamo nei giacimenti.

L’oro nero deriva dalla trasformazione di materiale biologico in decomposizione. Si tratterebbe di organismi unicellulari marini, vegetali e animali, che sono rimasti sepolti nel sottosuolo più di centinaia di milioni di anni fa. La decomposizione di questi materiali organici ad opera di batteri porta la produzione di metano. Successivamente, a causa dell’accumulo di questi sedimenti, si ha un aumento della temperatura che porta a processi chimici di degradazione termica che trasformano il materiale organico in petrolio.


(Se vuoi saperne di più ho creato un breve video esplicativo che trovi alla fine di questo articolo)


Come mai è così importante il petrolio?


Attraverso la raffinazione del petrolio otteniamo il gas di petrolio liquefatto (GPL), la benzina, il carburante diesel (o gasolio), il carburante per aerei, le plastiche, i lubrificanti, l'asfalto e molto altro. Come puoi vedere sono tutti prodotti molto utilizzati per la vita, anche se negli ultimi anni si stanno cercando alternative. Questo perché il petrolio sta finendo e ci vorrebbero molti anni prima della sua formazione, ma soprattutto perché risulta dannoso per la vita marina e non solo.


Perché proprio per la vita marina?


I giacimenti di petrolio si trovano spesso lungo le coste, perciò qualsiasi fuoriuscita durante l’estrazione può provocare danni all’ecosistema marino. Inoltre, per trasportare il petrolio si usano frequentemente grandi navi, le petroliere, che potrebbero danneggiarsi e subire incidenti, perdendo così grandi quantità di oro nero in mare.


Cosa succede quando ci sono queste perdite?


In generale abbiamo effetti dannosi sull’ecosistema che consistono nell’interruzione delle fonti di cibo, la distruzione degli habitat fragili, quali estuari e barriere coralline, e infine l’incrostazione delle spiagge.


Un altro esempio può essere proprio quello del film citato all’inizio di questo articolo. I volatili che si cibano di pesce potrebbero restare intrappolati nelle acque inquinate, sporcare il loro piumaggio e inalare le sostanze tossiche che provocheranno loro la morte.


La fauna marina e costiera, infatti, può essere esposta agli inquinanti del petrolio attraverso l’ingestione, l’assorbimento e l’inalazione. L’intossicazione attraverso inalazione porta a problemi polmonari, mentre quella da ingestione può causare problemi digestivi, ulcere, sanguinamento, danni ai reni e al fegato, fallimento riproduttivo e anemia.


Inoltre, gli idrocarburi aromatici polinucleari (IPA) contenuti nelle fuoriuscite di petrolio causano danni al DNA nelle specie marine e sono stati associati a lesioni epatiche, polmonari e cardiache nelle foche artiche.

I danni non si limitano solo alla fauna marina, ma anche la salute umana. Gli effetti respiratori possono infatti durare più di due anni dopo la fuoriuscita. È stato anche riscontrato un danno al DNA negli addetti alla pulizia a seguito di questi disastri.

I rischi per l’uomo aumentano con l’ingestione di frutti di mare contaminati.


Cosa possiamo fare?


Possiamo trovare fonti alternative di energia e rinnovabili come l’energia idroelettrica, solare o eolica.

Nel nostro piccolo possiamo compiere delle scelte per migliorare queste condizioni scegliendo di installare pannelli solari nelle nostre case e scegliendo macchine elettriche. Anche cambiare le nostre abitudini può essere d’aiuto, quindi scegliere di camminare o utilizzare la bici quando dobbiamo fare brevi tragitti. In questo modo diminuiamo l’utilizzo di petrolio e inoltre inquiniamo meno l’ambiente.



Video utili


Se ti interessa sapere ciò che succede a seguito di una fuoriuscita di petrolio ti consiglio un video in cui viene esposto il disastro di Valdez, avvenuto in una cittadina in Alaska nel 1989. Viene presentato l’evento e successivamente sono mostrati i diversi passaggi svolti per cercare di risanare il territorio.

Il video è un po’ lungo, ma te lo consiglio per comprendere meglio ciò che accade al territorio contaminato dall’oro nero.


Facciamo un esperimento?


Prendi un contenitore e versa acqua e poi olio. I due liquidi non si mischiano proprio come l’acqua del mare e il petrolio. Ora inserisci nel contenitore una formina o un qualsiasi oggetto e lascialo per qualche minuto. Successivamente estrailo. Come si presenta? È sporco?

Sciacqualo con acqua e controlla nuovamente come si presenta.

Dopo un primo risciacquo il nostro oggetto dovrebbe essere ancora sporco, dobbiamo quindi procedere con un nuovo lavaggio più profondo, magari utilizzando anche del detersivo.

Questa piccola attività ci serve per capire che, nonostante gli organismi e le spiagge vengano pulite dagli addetti dopo i disastri, rimangono sempre dei residui di petrolio che, con il tempo, continuano ad essere dannosi per l’ambiente.


Fammi sapere se fai l’esperimento e se questo articolo è stato utile. Sapevi già tutto quello che ti ho detto? Aspetto un tuo commento, a presto!


Di seguito i video esplicativi sulla formazione del petrolio e sui danni causati alla fauna marina.





Fonti immagini:





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